Roma, 21 giugno 2019 – È stato il primo superiore della ICC Don Alberto Lorenzelli, vescovo ausiliare di Santigo del Cile – Il 22 maggio alle ore 12,00 Papa Francesco ha nominato don Alberto Lorenzelli, vescovo ausiliare di Santiago del Cile, mentre ci rallegriamo con lui per questo dono, preghiamo per lui perché nel servizio ecclesiale che gli è stato affidato possa essere “buon pastore”.
Ringraziamo don Alberto per gli anni vissuti nella nostra ispettoria e per il servizio che ha svolto come superiore. La celebrazione dell’ordinazione episcopale con l’imposizione delle mani del Papa si terrà domani, sabato 22 giugno, alle ore 18,00 nella Basilica di San Pietro. Lo affidiamo all’intercessione di Santa Rita, santa degli impossibili, e di don Bosco affinché intercedano per la sua missione nella Chiesa cilena.
In serata don Lorenzelli ha ringraziato con queste parole: “Carissimi, sento il bisogno di ringraziare ciascuno di voi e tutti coloro che in molti modi si sono fatti presenti con messaggi augurali per la mia nomina a Vescovo Ausiliare di Santiago del Cile. Fin dal momento in cui mi è stata trasmessa la nomina da parte del Santo Padre, ho sentito il bisogno di rimettermi totalmente nelle mani del Signore misurando la sproporzione tra la responsabilità affidatami e la pochezza della mia persona, ma anche quello di accogliere con fiducia il dono che mi veniva elargito. Accetto con spirito di fede, e in umile obbedienza al Santo Padre questa nomina, che manifesta un atto di grande fiducia verso la mia persona da parte di Papa Francesco. Assumo questo ministero con profondo senso di responsabilità e con il desiderio di accompagnare spiritualmente e pastoralmente i fratelli e le sorelle che il Signore mi affida in questa porzione di Chiesa. Grazia a tutti di cuore e mi affido alle vostre preghiere”.
Ha poi annunciato che “Il motto episcopale da me scelto è Rallegratevi sempre nel Signore. Don Bosco, come Paolo, era convinto che una felicità piena e durevole solo è possibile vivendo in grazia, agendo da cristiano. Senza escludere il valore pedagogico della gioia, come ambiente da respirare nelle sue opere, e la sua mancanza, come criterio di diagnosi infallibile per giudicare il loro disagio ed efficacia educativa, per don Bosco l’allegria ha il suo fondamento in Dio: Don Bosco in essa vede un’imprescindibile manifestazione della vita di grazia… La vita in santa allegria è appunto il modo di vita cristiana che don Bosco intende proporre ai giovani”.
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