Don Bosco ritorna!

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Rio Marina, 2 febbraio 2020 – “Don Bosco, ritorna! tra i giovani ancor…”. Così il ritornello di un antico canto dedicato al Santo. In quel contesto era un’invocazione, ma a Rio Marina si può dire che oggi è anche un’affermazione. Si perdono tradizioni, forse si appanna l’identità, ma il 31 gennaio non passa inosservato e la comunità riese si scopre ancora salesiana.

Si celebra in chiesa, la chiesa dedicata a S. Barbara, la chiesa grande, quella della festa, quella della speranza che si riempia di persone, la memoria liturgica, e la domenica successiva, in oratorio, la festa salesiana: il pranzo comunitario, che vede la partecipazione di un centinaio di riesi, e a seguire, in cortile, giochi e allegria, come don Bosco comanda. Quest’anno, inoltre, durante la S. Messa, si è ricordato anche don Giorgio, nel primo anniversario della morte. Uniti dalla comune data di nascita al cielo, resteranno sempre insieme, nel ricordo, come due preti che, in tempi e modalità differenti, sono stati due preti vivi nel loro ambiente. Preti con lo sguardo pastorale, con addosso l’odore delle pecore. Sarebbe piaciuta a don Bosco questa espressione cara a Papa Francesco, anche lui con origini piemontesi. Sarebbe piaciuta a don Bosco perché lui, delle sue giovani pecorelle, che in sogno gli apparivano come lupi affamati, non solo riconosceva l’odore, ma sentiva anche ogni sbadiglio, quello della fame, in tutte le sue declinazioni anche simboliche. Don Bosco, con instancabile dinamismo, si è consumato per dare risposte ai suoi ragazzi “valenti e intrepidi distruggitori di pagnottelle”. I giovani ancora oggi sono affamati, e far capire loro di cosa, è la sfida educativa del nostro tempo. La casa delle suore FMA di Rio Marina, da tre anni, mette in campo un progetto “L’Elba del vicino” che fa dell’accoglienza un modello educativo-pastorale, in un luogo privilegiato dalla natura, in cui le persone condividono esperienze e valori, hanno qualcosa da offrire e qualcosa da ricevere. Don Bosco sognava i suoi salesiani “in maniche di camicia”, a Rio Marina le suore hanno le maniche rimboccate perché… c’è tanto da fare! Ma la loro vocazione è proprio questa: vivere la concretezza del quotidiano, esserci per tutti e per ciascuno, nella consapevolezza che proprio nell’ordinarietà  si prepara e si vive poi la festa. A volte, dell’ordinario, si rischia di non vederne più la spiritualità, ma don Bosco, che nella sua vita ne ha viste di tutti i colori, può ancora venire in aiuto: “La violetta sta nascosta ma si riconosce e si trova grazie al suo profumo”. E quando la fatica e la tentazione di ascoltare solo l’albero che cade si fa più forte, ancora don Bosco ci soccorre: “Sii con Dio come l’uccello che sente tremare il ramo e continua a cantare, sapendo di avere le ali!” E allora a Rio Marina veramente si può continuare a cantare: don Bosco ritorna. Don Bosco continua ad avere dei sogni per questa comunità e le suore sono importanti perché non manchino mai alle violette quelle piccole ma costanti gocce d’acqua necessarie per continuare a sprigionare il loro profumo.

Lina Gemelli



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