
Livorno, 11 febbraio 2025 – Nella tradizione salesiana il teatro occupa un posto importante; infatti, il teatro o “teatrino”, come era solito chiamarlo, è espressione caratteristica e integrante della vita gioiosa propria dell’ambiente educativo concepito e realizzato da Don Bosco stesso, fondatore dell’opera salesiana.
Ed è con questa intenzione educativa di fondo che ogni anno il Polo Scolastico Cattolico Salesiano delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Livorno (Istituti Maria Ausiliatrice e Santo Spirito), hanno proposto uno spettacolo teatrale che ha visto salire sul palco circa 400 piccoli e grandi attori tra i bambini dell’infanzia, primaria e i ragazzi delle medie con ex-alunni, docenti, genitori, giovani dell’Oratorio Mondogiovane e di quello dei Salesiani. Tutto per far festa al Santo dei giovani, san Giovanni Bosco.
L’evento è stato realizzato sabato 8 febbraio alle ore 21.00, al Modigliani forum: in scena il musical “Rapunzel”, liberamente ispirato alla famosa fiaba dei fratelli Grimm, per gentile concessione degli autori Maurizio Colombi e Davide Magnabosco.
«Il teatrino, fatto secondo le regole della morale cristiana, può tornare di grande vantaggio alla gioventù, quando non miri ad altro, se non a rallegrare, educare ed istruire i giovani più che si può moralmente”, diceva don Bosco.
Tre finalità: ricreativa «vale a dire la sua capacità di divertire, di costruire un’atmosfera della gioia, la quale, a sua volta, viene posta al servizio delle altre due funzioni», dicono gli organizzatori. Poi quella educativa e didattico-culturale.
Marco Mazzi ha curato la regia del musical con pazienza e competenza, armonizzando gli interventi di tutte le classi coinvolte, grazie all’aiuto del personale docente e dell’Oratorio Mondogiovane; Dimitri Cappagli ha seguito l’aspetto musicale.
È sempre un’esperienza importante che fa sì che tutti possano contribuire alla realizzazione di una bella serata valorizzando le potenzialità di ciascuno. Da anni ormai si ripete questa tradizione che vede grandi e piccoli insieme per far festa a Don Bosco.


Ma cosa ha a che fare Rapunzel con Don Bosco?
In questo anno gli ambienti salesiani, in sintonia con il cammino della Chiesa, affrontano il tema della Speranza. Questa fiaba è carica di personaggi che sperano, ciascuno qualcosa, nella consapevolezza che proprio la speranza che portano in cuore diviene quotidianamente un motivo per vivere: il re e la regina sperano di ritrovare la figlia, Gothel (la cattiva della situazione) spera di ottenere l’eterna giovinezza, Rapunzel spera di ritrovare i propri genitori e, conseguentemente, se stessa.
La storia si conclude con il ritorno a casa, dal padre, esperienza che faremo in questo anno giubilare; il Giubileo della Speranza è un cammino che ci fa sentire amati da Padre e ci conduce al Suo abbraccio.
Lascia un commento