Si riparte

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Montecatini, 17 aprile 2020 – Giovedì 16 aprile si dà ufficialmente il via ai progetti rimodulati del Servizio Civile, dopo la pausa dettata dalla loro sospensione a causa dell’emergenza sanitaria dichiarata dal Governo Italiano. Una pausa formalmente istituita, ma non da tutti eseguita alla stessa maniera. Nella realtà Salesiana di Montecatini Terme, presso l’Istituto Don Bosco, infatti, dall’inizio della sospensione delle attività in presenza, sono state attivate iniziative concrete di vicinanza alle famiglie e ai bambini dell’Oratorio e del doposcuola che hanno coinvolto, seppur a titolo puramente volontario, anche gli operatori volontari in servizio civile, che si sono da subito adattati al cambiamento richiesto.

Portavoce sono Anna Cesare, che si è avvicinata alla realtà Salesiana diventando volontaria e Niccolò Scozzari Baio che, invece, ha esperienza come animatore da diversi anni all’interno dell’Oratorio di Montecatini a contatto con i ragazzi a cui è rivolto il progetto “Crescere Grandi e Felici”, progetto che entrambi i giovani hanno scelto.

All’Istituto Don Bosco l’opera delle Figlie di Maria Ausiliatrice si è organizzata intorno ad una proposta di doposcuola multiculturale che coinvolge più di novanta bambini e ragazzi, trai i 6 ed i 18 anni. La proposta comprende anche ore di formazione, giochi e attività di svago, come laboratori di arte, zumba o calcio, con la finalità di distrarre e impegnare i ragazzi che spesso vivono in situazioni familiari difficili.

Con la situazione attuale il progetto ha ridotto le attività, ma non si è fermato ed è stato rimodulato. I volontari come Anna e Niccolò, nonostante l’iniziale indecisione, non si sono tirati indietro, mettendosi nuovamente in gioco.

Attraverso una App di messaggistica istantanea, sono rimasti sempre a disposizione, attraverso l’organizzazione di video-lezioni per i ragazzi che riscontrano maggiore difficoltà, dando con continuità il loro apporto, anche morale, a chi adesso può sentirsi più solo.

Abbiamo provato a chiedere il motivo che li ha portati a continuare il progetto nonostante la recente rimodulazione e la loro risposta è stata semplice, quanto bella: “Sperimentarsi in una nuova modalità per mantenere il contatto e mostrare la loro vicinanza ed il loro sostegno ai ragazzi, soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo vivendo”.

In questo modo riattivare il progetto si è rivelato veramente utile, sia per la soddisfazione dei ragazzi, sia per la felicità degli operatori che possono continuare il loro servizio.

Ilaria Ciucci



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