Bollettino Salesiano, luglio-agosto 2020 – C’è un’isola di solidarietà, ospitalità, finalizzata al contrasto della povertà educativa minorile animata da Figlie di Maria Ausiliatrice, volontarie ed Exallieve – Una sana crisi. C’è una casa ospitale ed accogliente, in grado di favorire un’esperienza di comunità e di condivisione, incastonata nella natura, nell’arte e nella storia.
Sono queste le note essenziali che tratteggiano un luogo reale: una casa dove si costruiscono esperienze d’incontro che portano ad immergersi nella realtà di Rio Marina, dell’Isola d’Elba. Le Salesiane vi sono arrivate nel 1907, si sono inserite nella vita del paese secondo quelle che erano le esigenze culturali, professionali, lavorative e familiari delle giovani del tempo: la scuola di lavoro, l’oratorio festivo, il catechismo parrocchiale, la scuola elementare femminile, il giardino d’infanzia. Nel 2015 la loro presenza è stata sospesa, ma non l’esperienza carismatica: l’oratorio quotidiano è stato assunto dalle Exallieve e da volontari. L’opera di Rio Marina è stata ripensata e nel 2016 è iniziato ufficialmente il processo di ricerca-azione con il territorio e la popolazione locale, giungendo a costruire insieme una presenza significativa, al passo con le necessità odierne. Suor Lucia Bardelli e suor Beatrice Neroni sono tornate come presenza stabile, anche se non ancora come comunità religiosa. Ci dice suor Lucia: il progetto L’Elba del Vicino nasce da una sana crisi: dopo più di 100 anni a Rio Marina, la comunità delle Salesiane decide di sospendere la sua presenza, ma per ripensarla. Un gruppo di laici e suore dà corpo a questo “ripensamento” con un comune denominatore: amore per i giovani, per la storia, per le esperienze educative, pastorali e sociali all’insegna dell’innovazione e senza nessuna idea-soluzione precostituita.
Riflettere (non da sole). L’esigenza di un cambiamento, quindi, ha generato nelle Figlie di Maria Ausiliatrice la necessità di riflettere ma non da sole, per rispondere meglio alle esigenze dei giovani e del territorio; da tale consapevolezza è nato il progetto L’Elba del Vicino, una progettualità innovativa in cui le Salesiane ed il privato sociale collaborano, costruiscono e concretizzano insieme idee nuove. Una ricerca-azione in atto permette di conoscere la situazione da tanti punti di vista iniziando un dialogo con le associazioni e i singoli cittadini, creando una sorta di processo laboratoriale aperto. Si innesca la progettazione di un intervento capace di fondere il bisogno di costruire nuove relazioni tra generazioni, la necessità di aumentare soprattutto nei giovani l’autostima e la capacità auto imprenditoriale, il reale potenziale offerto dall’accoglienza dei turisti sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista delle conoscenze, delle emozioni, dei sentimenti e delle competenze che essa comporta. L’Elba del Vicino procede proponendo una nuova modalità di ricezione turistica; l’Ispettoria FMA Madonna del Cenacolo, Vedogiovane (Cooperativa sociale) e il CIOFS FP (Ente di formazione professionale), che hanno condiviso la prima fase di ripensamento e riprogettazione, organizzano l’apertura di un ostello a gestione partecipata. L’obiettivo è quello di dare vita ad un luogo di incontro, di socializzazione, di condivisione di idee e di valori raggiungibile mediante la sperimentazione di una formula di accoglienza alternativa: i turisti e la realtà locale interagiscono in un’ottica di scambio, di condivisione della bellezza e delle risorse del luogo lontana dalle logiche di sfruttamento del territorio. A L’Elba del Vicino nessuno potrà considerarsi solo un cliente, ma un ospite creativo responsabile di ogni esperienza condivisibile in una casa accogliente dove vive una comunità che aiuta ad organizzare esperienze di turismo emozionale ed educativo che rendono il progetto principalmente esperienza.
Condividere Costruire Crescere. Da un anno L’Elba del Vicino, ci spiega suor Silvia Biglietti, si amplia nella dimensione dell’animazione giovanile con il progetto “L’Isola che c’è”, finalizzato al contrasto della povertà educativa minorile con l’obiettivo di dare unitarietà al lavoro della comunità educante attivandola e rendendola capace di creare condizioni di benessere e di crescita, in particolare per i minori, sviluppando le loro competenze di base, professionali e sociali. Il progetto prevede la riappropriazione di spazi pubblici appartenenti alla scuola e ad altri soggetti distribuiti in punti strategici dell’isola, i quali verranno riallestiti perché siano spazi comunitari aperti alla cittadinanza, gestiti da uno staff di educatori appositamente selezionati, in seguito formati perché acquisiscano specifiche competenze.
In questo momento di sospensione delle attività per l’epidemia COVID-19 l’Ostello attende di riaprire ai propri ospiti con le sue proposte, mentre le attività educative vengono portate avanti a distanza con creatività dalle educatrici. Lo staff dell’L’Elba del Vicino sarà a disposizione di quanti desiderano riappropriarsi di un tempo e di uno spazio di vicinanza, di condivisione, di contatto con sé, con gli altri, con la natura e con Dio.
Emilia Di Massimo
Da http://biesseonline.sdb.org/editoriale.aspx?a=2020&m=7&doc=10157
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