Bologna Corticella, 26 marzo 2021 – Data la situazione dei nostri immobili e dei nostri borsellini, spesso chiamiamo in nostro aiuto san Giuseppe, abituato a provvedere ai bisogni di tutti i suoi figli, fratelli di Gesù. Tante volte ha sostenuto la ristrutturazione della nostra casa e, in questo anno a lui dedicato, abbiamo deciso di dimostrargli un po’ di riconoscenza ristrutturando la sua casetta
Situata in fondo al “campone”, infissa in un muro vecchio di almeno 100 anni, tra edera, muschio, frasche sporgenti e tinteggiatura scrostata, con una protezione ammuffita e un interno pieno di ragnatele, tutto quello che suscitava nei ragazzi era un certo senso di mistero un po’ inquietante.
Chissà cosa poteva nascondersi nell’edicola chiusa da una rete, dietro quei cespugli… Ragni? Topi? Serpenti? Bastava il fruscio di una lucertola a fare scappare anche i più disinvolti.
Così, come gesto di devozione e di gratitudine, nella tristezza di questo periodo “rosso scuro” senza bambini e ragazzi in giro, agli ordini di suor Geky grande economa, abbiamo sistemato la casa di san Giuseppe.
Tolti i rampicanti, cementati i muri, dipinti gli infissi, cambiato il vetro e, infine, pulita e ricollocata la statua. Abbiamo, anche ridipinto il muro, beninteso, ma solo nell’attesa di affrescarlo poi in estate assieme ai ragazzi. Perché, caro San Giuseppe, oltre a tutti i favori con cui provvedi ai nostri bisogni, abbiamo una sola cosa da chiederti ancora: riportaci i giovani in casa!
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