Donne consacrate, resilienti e generative e testimoni di speranza

·

·

Mornese, 8 aprile 2025 – Dal 3 al 6 aprile le FMA d’Italia, dai 20 ai 25 anni di professione religiosa si sono incontrate a Mornese per un tuffo nelle sorgenti del carisma e per condividere il cammino e l’esperienza alla luce della Parola di Dio e di Madre Mazzarello. Dallo scorso anno questa fascia d’età ha ripreso a incontrarsi al di là dei ruoli o compiti che ciascuna svolge nella propria casa e opera e in questi giorni si è ripetuta l’opportunità e la proposta con l’apprezzamento delle partecipanti, che rappresentavano la maggioranza delle Ispettorie d’Italia.

Le giornate sono state caratterizzate dalla riflessione, dal confronto e dalla condivisione: venerdì il gruppo è stato accompagnato da don Giorgio Garrone, Rettore del Seminario di Torino che ha presentato la lectio sul brano evangelico di Giovanni 21,1-22 introducendosi con l’immagine presa dal diario di Etty Illesum che da “ragazza che non sapeva inginocchiarsi” ha scoperto la relazione con Dio che l’ha aperta alla preghiera e agli altri. Anche la vita cristiana e consacrata, secondo don Giorgio, è questo spalancare il proprio cuore a un Altro e ai fratelli, come un inizio sempre nuovo. Attraverso il brano di Giovanni il Rettore ha poi messo in evidenza che è fondamentale riconoscere la chiamata sempre nuova di Gesù, anche quando abbiamo già vissuto 20-25 anni di professione e forse sentiamo lo scarto tra l’ideale e la realtà! Anche Pietro, infatti, discrimina la verità della sua vita nel momento della crisi: “Io vado a pescare!” e della sua fragilità: per ben tre volte Gesù gli chiede: “Mi vuoi bene?”.

La generatività della nostra vita passa attraverso la forza dello Spirito che opera proprio nelle nostre debolezze e qui, nella giornata di sabato, ci è stata maestra Maria Domenica Mazzarello con cui ci siamo confrontate a partire dalla relazione di sr Piera Cavaglia e dalla visita dei luoghi in cui la nostra fondatrice ha vissuto: la casa natia, la Valponasca, la casa del tifo, la Parrocchia, il Collegio. Anche ognuna di noi ha potuto leggere dentro gli avvenimenti della propria vita “quella mano di Dio che lavora” e considerare ogni esperienza come occasione per apprendere la speranza. Speranza che in Madre Mazzarello nasce dall’aver assunto il mistero pasquale come elemento di vita generativo di quella “casa dell’amor di Dio” in cui si viveva stupore e gratitudine, preghiera, fiducia, gioia e passione educativa.

Al termine di queste giornate riprendiamo il cammino e torniamo nelle nostre realtà con la certezza di non essere sole a vivere le fatiche e le gioie della chiamata del generare vita e speranza in noi, nelle nostre comunità e nel cuore dei ragazzi e dei giovani che ci sono affidati.

Con Maria Domenica Mazzarello, possiamo essere testimoni di speranza nel nostro oggi!

Sr Francesca



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *